Non sempre è possibile utilizzare la foglia d’oro dato il costo elevato, così la migliore alternativa è la foglia di ottone chiamata comunemente “ottonella”.
Nel medioevo si utilizzava la foglia d’argento che, colorata con una apposita miscela detta “mecca”, richiamava l’oro vero. Troviamo informazioni sulla “meccatura” dell’argento in entrambi i manuali citati in precedenza.
Oggi però vorrei occuparmi della foglia d’ottone e della sua antipatica abitudine nel perdere la brillantezza e scurirsi a contatto con l’aria.
La foglia di ottone è molto simile all’oro anche se leggermente meno brillante, tuttavia con il trascorrere del tempo arriva a diventare addirittura marrone o a chiazze.
Molti testi consigliano di stendervi sopra una mano di gommalacca. In effetti funziona, tuttavia rende la doratura finta e artificiosa, come i mobili anni 50 della mia nonna.
Così ho deciso di fare un esperimento. Ho preso una tavoletta di legno e ho realizzato due strisce di doratura a ottonella. Le ho divise per sezioni e ho provato tutte le vernici, colle, balsami che avevo a disposizione in casa, dopodiché ho aspettato.
Ovviamente quando ho realizzato l’esperimento non avevo idea che un giorno lo avrei pubblicato e a questo devo il suo aspetto trasandato. Con il senno di poi lo avrei curato di più, ma sono convinta che rende ugualmente l’idea.
Comunque, ho appoggiato la tavoletta sopra un mobile e l’ho completamente dimenticata per 2 anni, o forse più.
Quando l’ho recuperata è stata una sorpresa. Come potete vedere nella foto, il quadretto più luminoso ha resistito maggiormente all’ossidazione rispetto agli altri, ed è l’ultimo che avrei immaginato potesse funzionare.
In conclusione la vernice per “gouache” (guazzo), chiamata “vernis surfing pour gouache extra-fine” di Lefranc, ha vinto il 1° premio anti-ossidazione.
Esiste in commercio sia spray che liquida… io ne ho fatto subito scorta.
Potete fare lo stesso esperimento utilizzando altre vernici e magari trovare soluzioni migliori. Nel caso non esitate a tramandare le scoperte.
Buon lavoro
Complimenti , molto interessante .
grazie Luca
E niente… Come al solito sei un pozzo di sorprese!
È interessante questo esperimento che può tornare utile anche per rifinire con i dettagli finali I dipinti ad acquerello per creare dei punti luce (o almeno, vale la pena provare!)
Assolutamente sì Monia 😀